Page 44 - Primi poemetti
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dal cielo azzurro, con virtù segreta,

                         come veggenti limpide parole,



                         o grande su le brevi ali poeta!






                                            CONTE UGOLINO




                                                            I



                         Ero all’Ardenza, sopra la rotonda

                         dei bagni, e so che lunga ora guardai
                         un correre, nell’acqua, onda su onda,




                         di lampi d’oro. E alcuno parlò: «Sai?»
                         (era il Mare, in un suo grave anelare)

                         «io vado sempre e non avanzo mai».




                         E io: «Vecchione,» (ma l’eterno Mare
                         succhiò lo scoglio e scivolò via, forse

                         piangendo) «e l’uomo avanza, sì; ti pare?»



                         E l’occhio, vago qua e là mi corse

                         alla Meloria... Di che mai ragiona,

                         le notti, il tardo guidator dell’Orse



                         ozïando su l’acqua che risuona

                         lugubre e frangesi alla rea scogliera?...

                         E vidi te, cerulea Gorgona;



                         e più lontana, come tra leggiera

                         nebbia, accennante verso te, rividi
                         l’altra. Io vedeva la Capraia, ch’era




                         come una nube, e lineavo i lidi



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