Page 40 - Primi poemetti
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scoppia un tumulto - l’albero ne oscilla -
subito come un rotolar di piena.
È il pino, il pino che cinguetta, strilla,
pigola; ogni ago tremola e saltella.
Le imposte, per udire, apre una villa.
Nella radura quella nera ombrella
aerea tumultua... St!... Solo
ora s’ode un ronzìo di cantarella.
Che è? Crocchiava un ghiro sul nocciuolo?
Secca una pina crepitò? Lontano
cantava l’invisibile assiuolo?
Silenzio. Solo il ronzìo grave e piano
s’ode in disparte, e qualche cavalletta
che scuote il suo campanellino invano.
Ma di nuovo quel pino, ecco, cinguetta,
pigola, strilla; e tutta la boscaglia
ne suona intorno, mentre l’ombre getta
più grandi. Azzurra in cielo si ritaglia
ogni cresta dei monti; una vetrata
a mezzo il poggio razza ed abbarbaglia.
Dura il frastuono, e par d’una cascata:
pare sopra il fogliame ampio e sonoro
lo scroscio d’una luminosa acquata.
Sfuma gli alberi neri un vapor d’oro.
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