Page 35 - Primi poemetti
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le squille delle Avemarie lontane;
e s’alzò dalla valle, di tra un mare
di foglie, un suono a morto, a tre campane.
II
Oh! Piangi... Pensa... Dormi... Piangi... Pensa...
Dormi... echeggiava in ogni cuor San Piero
nell’ora dolce in cui fuma la mensa:
nell’ora in cui risuona ogni sentiero
di piedi scalzi, e anche di novelle
e di ragioni dette con mistero:
San Piero in Campo sperso là tra quelle
file di pioppi, garrulo, ai tramonti,
di rane gravi e allegre raganelle.
Echeggiava tra i monti. Erano i monti
tutti celesti; tutto era imbevuto
di cielo: erba di poggi, acqua di fonti,
fronda di selve, e col suo blocco acuto
la liscia Pania, e con le sue foreste
il monte Gragno molle di velluto.
Sfiorava il sole tuttavia le creste,
toccando qua e là nuvole vane
e di laggiù, tra tutto quel celeste,
veniva il suono delle tre campane.
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