Page 33 - Primi poemetti
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IV




                         Mugola e fugge. E poi mugolando erra
                         due dì, da selva a selva, nel suo colle,

                         strappando qualche fil d’erba alla terra.



                         Cerca dolente le segrete polle

                         verdi di capelvenere; vi mira

                         dentro: il coltello taglia l’ombra molle.



                         Aspetta al pozzo, quando alcuna tira

                         la secchia: l’acqua vi trabocca e sbalza:
                         dentro, il coltello gira gira gira.




                         Allora, al botro: dall’aerea balza,
                         scende: il coltello posa su la ghiaia;

                         ma la corrente un po’ l’urta, e lo scalza




                         forse, e lo porta. Aspetta egli: si sdraia
                         sui lisci giunchi, e coi grandi occhi spia,

                         fissando l’acqua di tra la giuncaia,




                         se mai quell’ombra della morte via
                         portino l’onde. Sopra la sua testa

                         il tempo corre per la muta via.



                         Aspetta: e l’acqua passa e l’ombra resta.




                                                           V



                         Il terzo giorno... «Ecché tu piangi, sciocca?

                         Sa ‘ssai! En bestie, ‘un ci han lunari: scólta:

                         ‘un si sa gnanco noi quel che ci tocca!»



                         dice tuo padre, o Nelly. Tu sei volta



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