Page 30 - Primi poemetti
P. 30
nell’ozïoso mormorio dei venti?
Quella che aveva lagrime e sorrisi,
che ti ridea col labbro de’ bocciuoli,
che ti piangea dai palmiti recisi,
e che d’amore abbrividiva ai voli
d’api villose, già sé stessa ignora.
Tu vivi l’altra, e sempre più t’involi
da te, fuggendo immobilmente; ed ora
l’ombra straniera è già di te più forte,
più te. Sei tu, checché gemmasti allora,
ch’ora distilli il glutine di morte.
IL TORELLO
I
Su la riva del Serchio, a Selvapiana,
di qua del Ponte a cui si ferma a bere
il barrocciaio della Garfagnana,
da Castelvecchio menano, le sere
del dì di festa, il lor piccolo armento
molte ragazze dalle treccie nere.
Siedono là sul margine, col mento
sopra una mano, riguardando i pioppi
bianchi del fiume; e parlano. Ma il vento
porta brusìo di voci, eco di scoppi
di mortaretti, eco di passi presta
22