Page 26 - Primi poemetti
P. 26
ombra di nube nera presso nera
ombra di nube. E fu tutto e nessuno.
Sì ch’ora è stanco. Ed è, ora, una sera
triste ma dolce. E sta, come una volta,
presso una siepe. E questa è ancor com’era.
Ché fermo è là, presso la siepe folta
d’un camposanto; e questo camposanto
è quello dove è sua madre sepolta.
Egli è quel ch’era, ma il suo corpo è franto
dall’error lungo; e nel suo cuore è vano
ciò che gioì, ma piange ciò che ha pianto.
E sta, vecchio e canuto, con la mano
sul bordone d’allora. Ed ecco, vede
che da quel giorno radicò pian piano,
il suo bordone, e che visse, e che diede
già fiori e foglie: sotto le sue dita
germinò, radicò sotto il suo piede.
E gli resta una foglia inaridita
che trema. E il vento soffia. E il pellegrino,
curvo sopra la immobile sua vita,
par che muova ora, per il suo cammino.
18