Page 31 - Primi poemetti
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ed un confuso tremito di doppi.
Dolce ascoltare allora, con la testa
voltata altrove, quelle due parole...
coperte un po’ dalle campane a festa!
altrove... al Serchio che risplende, al sole
che prende il monte... o Nelly, anco ai vivagni
del tuo pannello, anco alle mucche sole
che brucano il palèo sotto i castagni.
II
To’... quel vitello - al cui grande occhio appari
immensa, con un lento albero in mano,
quando con una vetta tu lo pari -
guarda stupito, nuovo, al monte, al piano:
tutto una selva, il monte; la costiera
sembra un velluto tenero di grano.
Egli che non sapea la primavera,
la dura coda svincola, saluta
il mondo bello. Prima, esso non c’era:
ci si ritrova: fiuta l’aria, fiuta
la terra: all’aria sobbalzando avventa
le brevi corna della fronte bruta;
e con le zampe irrequïete tenta
la terra. Il cielo è tutto pieno d’oro,
Nelly, ed il suolo è tutto pien di menta.
Vuole empir della sua gioia il sonoro
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