Page 43 - Primi poemetti
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Vola e rivola il mattutino strido



                         lungo le verdi persïane chiuse.




                                                           III



                         Un torvo strillo di poiana... muta

                         solitudine... roccie irte, malvage...

                         qualche cesto d’assenzio e di cicuta...



                         Il cielo sfuma in un rossor di brage.

                         Solo un torrente urlare odo: russare

                         d’un ebbro in mezzo una sua muta strage.



                         E la poiana strilla. Ecco mi appare

                         una rovina, una deserta chiesa,
                         da cui te, solitario, odo cantare.




                         Canti come una dolce anima presa

                         da’ suoi ricordi, tu, dalla rovina
                         dove è già la pietosa edera ascesa,




                         passero azzurro! O donde mai, vicina
                         cincia, m’inviti in vano a te? Da un orto

                         rosso, cui cinge il bosso e l’albaspina.



                         Pendono rosse tra il fogliame smorto

                         le dolci mele, e ingiallano le pere.

                         Nel mezzo un fico, nudo già, contorto.



                         E vi cantano cincie e capinere...

                         Ma no, sei tu che, immobile nel sole,

                         canti, o calandra, sopra le brughiere.



                         E le tue voci pullulano sole



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