Page 118 - Primi poemetti
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Parlava la sua lingua d’oltremare:

                         «... a chicken-house» «un piccolo luì...»
                         «... for mice and rats» «che goda a cinguettare,




                         zi zi» «Bad country, Ioe, your Italy!»



                                                           IV




                         ITALY, penso, se la prese a male.

                         Maria, la notte (era la Candelora),

                         sentì dei tonfi come per le scale...



                         tre quattro carri rotolarono... Ora

                         vedea, la bimba, ciò che n’era scorso!
                         the snow! la neve, a cui splendea l’aurora.




                         Un gran lenzuolo ricopriva il torso
                         dell’Omo-morto. Nel silenzio intorno

                         parea che singhiozzasse il Rio dell’Orso.



                         Parea che un carro, allo sbianchir del giorno,

                         ridiscendesse l’erta con un lazzo

                         cigolìo. Non un carro, era uno storno,



                         uno stornello in cima del Palazzo

                         abbandonato, che credea che fosse

                         marzo, e strideva: marzo, un sole e un guazzo!



                         Maria guardava. Due rosette rosse

                         aveva, aveva lagrime lontane

                         negli occhi, un colpo ad or ad or di tosse.



                         La nonna intanto ripetea: «Stamane

                         fa freddo!» Un bianco borracciol consunto
                         mettea sul desco ed affettava il pane.



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