Page 117 - Primi poemetti
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E raccattava, senza ancor voltarsi,

                         tutta sgomenta, avanti a sé, la mamma,
                         brocche, fuscelli, canapugli, sparsi




                         sul focolare. E si levò la fiamma.



                                                           III




                         E i figli la rividero alla fiamma

                         del focolare, curva, sfatta, smunta.

                         «Ma siete trista! siete trista, o mamma!»



                         Ed accostando agli occhi, essa, la punta

                         del pannelletto, con un fil di voce:
                         «E il Cecco è fiero? E come va l’Assunta?»




                         «Ma voi! Ma voi!» «Là là, con la mia croce».
                         I muri grezzi apparvero col banco

                         vecchio e la vecchia tavola di noce.



                         Di nuovo, un moro, con non altro bianco

                         che gli occhi e i denti, era incollato al muro,

                         la lenza a spalla ed una mano al fianco:



                         roba di là. Tutto era vecchio, scuro.

                         S’udiva il soffio delle vacche, e il sito

                         della capanna empiva l’abituro.



                         Beppe sedé col capo indolenzito

                         tra le due mani. La bambina bionda

                         ora ammiccava qua e là col dito.



                         Parlava, e la sua nonna, tremebonda,

                         stava a sentire e poi dicea: «Non pare
                         un luì quando canta tra la fronda?»



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