Page 121 - Primi poemetti
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Uno guardò la piccola straniera,
prima non vista, muta, che tossì.
«You like this country...» Ella negò severa:
«Oh no! Bad Italy! Bad Italy!»
VII
ITALY allora s’adirò davvero!
Piovve; e la pioggia cancellò dal tetto
quel po’ di bianco, e fece tutto nero.
Il cielo, parve che si fosse stretto,
e rovesciava acquate sopra acquate!
O ferraietto, corto e maledetto!
Ghita diceva: «Mamma, a che filate?
Nessuna fila in Mèrica. Son usi
d’una volta, del tempo delle fate.
Oh yes! filare! Assai mi ci confusi
da bimba. Or c’è la macchina che scocca
d’un frullo solo centomila fusi.
Oh yes! Ben altro che la vostra rócca!
E fila unito. E duole poi la vita
e ci si sente prosciugar la bocca!»
La mamma allora con le magre dita
le sue gugliate traea giù più rare,
perché ciascuna fosse bella unita.
Vedea le fate, le vedea scoccare
fusi a migliaia, e s’indugiava a lungo
nel suo cantuccio presso il focolare.
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