Page 111 - Primi poemetti
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Guardando la falciola della luna,

                         la volle anch’esso per le sue figliuole
                         il primo contadino, una per una.




                         D’allora in poi son le fanciulle sole
                         che con la loro falce e la crinella

                         vanno a far l’erba sul cader del sole.




                         Vanno, appuntata al fianco la gonnella,
                         a tagliare una fetta d’erba sulla,

                         a fare un quadro d’erba lupinella.



                         E non si vede, nel campetto, nulla,

                         altro che fiori; ma tra i fiori rossi

                         è inginocchiata a terra una fanciulla.



                         Tra i lunghi steli lievemente mossi

                         stride la falce. Tra i giunchi e la sala
                         già qualche rana gracida nei fossi.




                         E, quando appar la stella, quando cala

                         l’ombra dei monti, ella si leva su,
                         cantando, e inzeppa l’erba, onde s’esala




                         odor di fresco e verde e gioventù.



                                                           V




                         Poi, la frullana: quella che lavora

                         come quell’altra che disfà le vite:

                         lavora all’ombra, prima dell’aurora.



                         Cade la guazza allora, cade il mite

                         sonno dal cielo. Un sibilo si sente
                         correre per le praterie fiorite.



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