Page 109 - Primi poemetti
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II
E prima il fabbro fabbricò la vanga
dalle due ali, l’arma che le zolle
tagli e le franga: ed anche te ti franga;
ma poi t’acconcia, per il ben che volle
a te, che tu volesti a lei, fratello
lavoratore, un letto molle molle...
Bollì ferro ed acciaio, indi il massello
fatto bianco afferrò con le tanaglie;
e lo domò col maglio e col martello.
Nasceva l’arma, tra un raggiar di scaglie
rosse e turchine. L’acqua, il vento, il fuoco
faceano l’arma delle tue battaglie.
Saldo faggio lo stile sia. Tra poco
la vangatura ti comincia. È giunta
la rondinella ed è fiorito il croco.
A tutto ferro! E il ferro poi ripunta,
e tira su la bricia che rimane.
La vanga ha d’oro, come sai, la punta.
Oh! il campo pare un altro, ora. Stamane
spioviscolava, e riè bello già.
La zolla già lièvita come il pane,
al solicello, e screpola e si sfa.
III
E poi fece il piccone, arma che dure
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