Page 103 - Primi poemetti
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ma quel loro soave essere insieme.




                                                           VI



                         Sporgono alcuni, con in cuor la calma,

                         le mani al fuoco: in gesto di preghiera

                         sembrano tese l’una e l’altra palma.



                         I giovinetti con letizia intiera

                         siedon del vano focolare al canto,

                         a quella fiamma tiepida e non vera.



                         Le madri, delle mani una soltanto

                         tendono; l’altra è lì, sopra una testa
                         bionda. C’è dolce ancora un po’ di pianto,




                         nella capanna ch’urta la tempesta.



                                                          VII




                         Oh! dolce è l’ombra del comun destino,

                         al focolare spento. Esce dal tetto
                         alcuno e va per suo strano cammino;




                         e la tempesta rompe aspro col petto

                         maledicendo; e qualche sua parola
                         giunge a quel mondo placido e soletto,




                         che veglia insieme; e il nero tempo vola
                         su le loro soavi anime assorte

                         nel lungo sogno d’una lenta fola;




                         mentre all’intorno mormora la morte.







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