Page 101 - Primi poemetti
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un altro sé dal calpestìo più breve.
E chi gira per terra l’occhio vano,
e chi lo volge al dubbio d’una voce,
e chi l’innalza verso il ciel lontano,
e chi piange, e chi va muto e feroce.
II
Piangono i più. Passano loro grida
inascoltate: niuno sa ch’è pieno,
intorno a lui, d’altro dolor che grida.
Ma vede ognuno, al guizzo d’un baleno,
una capanna sola nel deserto;
e dice ognuno nel suo cuore - Almeno
riposerò! - Dal vagolare incerto
volgono a quella sotto l’aer bruno.
Eccoli tutti avanti l’uscio aperto
della capanna, ove non è nessuno.
III
Sono ignoti tra loro, essi, venuti
dai quattro venti al tacito abituro:
a uno a uno penetrano muti.
- Qui non fa così freddo e così scuro! -
dicono tra un sospiro ed un singulto;
e si assidono mesti intorno al muro.
E dietro il muro palpita il tumulto
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