Page 29 - Poemii italici
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così: “Frate Leone pecorella,
ben tu scrivesti, ove è perfetta gioia.
Quando giungiamo al nostro loghicciolo
Santa Maria degli Angeli, e la porta
picchiamo, ed esce il portinaio, e dice:
- Chi siete voi? - Siam due dei vostri frati -
e colui dice: - Voi non dite vero;
andate via, che siete due ribaldi -
se noi gli obbrobri sosteniamo in pace;
frate Leone, ivi è perfetta gioia.
E se picchiamo ancora, ed egli ancora
esce e ci caccia con gotate e dice:
- Partitevi indi, o vili ladroncelli! -
se questo ancora noi portiamo in pace;
frate Leone, ivi è perfetta gioia.
E se, da fame stretti pur, picchiamo
e in pianto e per l’amor di Dio preghiamo
ed egli esce e ci batte a nodo a nodo
con un bastone, e noi soffriamo in pace;
frate Leone, ivi è perfetta gioia.
E però scrivi, che se il male al mondo
resta, soffrirlo è meglio assai che farlo;
meglio che dare, è che ti diano; meglio
giacer Abel, che stare in piè Caino.
E però scrivi, che non è nel mondo
pregio maggiore, ch’essere dispetti,
e somigliare, in anco noi volere
beffe, gotate, verghe, fiele e croce,
all’uomo in terra ch’era Dio nei cieli”.
III
E per la via moveano i due più oltre.
E li seguiva, a bocca aperta, un lupo,
grande, peloso. E ne vedeva l’ombra
il pellegrino, e lo credè venuto
dietro i suoi passi dalla bianca steppa.
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