Page 24 - Poemii italici
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eppur ti feci, povera fanciulla,
doni immortali: e tu li fai morire!
Io t’ho donato i canti dell’aurora,
quando sbocciava il tutto su, dal nulla:
eppure al mondo niuno li ode ancora!”
Piangea la pura vergine: “Io so molti,
molti altri canti, ma perché li canto,
se tu sei come un morto, e non m’ascolti?
Io ne so uno così tristo e pio,
dolce come l’amore dopo il pianto...
Ma tu non odi, tu non mi ami, addio!
Io voglio andare, e più con te non resto.
Che è? Gli occhi mi pungono. Non voglio...
Salice! Salice! oh! il mio canto mesto!
Un vecchio canto. E non l’udrai, mio bene!
E sembra fatto per il mio cordoglio.
E questa notte sempre al cor mi viene.
Cantate il verde salice! Non t’amo,
ché t’amo sola. E sola io parto. Avanti,
pur mi farò ghirlanda d’un suo ramo.
E non so fare ch’io non pieghi, o caro,
da un lato il capo, e che tra me non canti
il vecchio canto dell’amore amaro...”
II
Ecco... le stelle chine sullo stelo
si richiudean nei bocci rosa ed oro:
trascolorava in oro e rosa il cielo...
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