Page 23 - Poemii italici
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Tra fiori e fiori, in cielo e in terra, molle
                           di guazza anch’ella, muove tra il frastuono,

                             de’ quattro fiumi, all’ombra del bel colle.



                            E` il tempo primo, il primo tempo buono,
                             ch’è buona anche la Morte che deforme

                                   segue la vita come l’eco il suono.



                           Buona anche lei, la nera ombra senz’orme,
                                    la vecchierella che sa dir le fole,

                            trista bensì, ma che con quelle addorme!



                                Ognun la schifa. E la fanciulla suole,
                               benché la tema, esserle pia: s’attarda

                                 spesso a sentire lunghe sue parole:



                           - C’è buio, sì. Non c’è che un lume, ch’arda.
                                  Son io la guida del meandro vano;

                          io cieca. E brutta... Non guardarmi! Guarda



                            solo il lumino. Io vo con quello in mano. -








                                                 CANTO TERZO






                                                              I



                                  Fioriva il cielo azzurro già di stami
                                  di fior di croco. “Io era innamorata

                                di te, ma tu, che amai, non mi riami!



                               T’amai più che nessuno, più che tutti.
                                    Doni ti feci meglio che una fata:

                                 ma non li prendi: a’ piedi te li butti!



                                Fui la tua schiava e t’ebbi come sire;



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