Page 21 - Poemii italici
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- Son come te: la prima: avanti giorno:
                                rorida e fresca anche nell’afa estiva -



                                dicea fuggendo. - Fuggo sì, ma torno

                              sempre! - Ed il sole ecco appariva truce
                               e solo; e tutti, con un guardo intorno,



                                  traeva dietro il gran carro di luce.






                                                             II



                             E si scopriva, il mondo, a lei! Ma quanto

                                      ella vedeva, ella voleva, piena
                                di meraviglia, e lo chiedea col canto.



                                       Tutto chiedeva l’esile Sirena

                            con dolci lodi: anche, prendeva andando
                                 una conchiglia od uno stel d’avena;



                                     e vi soffiava l’alito suo blando,

                              che ciò che amava e trascorrea veloce,
                            sostasse un poco, udisse il suo dimando.



                                      Tutto fluiva verso la sua foce.

                                 Ella ascoltava, ella cantava a prova
                                    gittando lor di terra la lor voce.



                                  In mezzo a tanta meraviglia nuova

                                 era quaggiù come l’uccello, attento
                               da un ramo o di sulle sue tepide ova:



                             studia e rifà le querule acque, e il vento

                               cupo, e la pioggia stridula, e, nel fine,
                                    lo sgocciolare cristallino e lento,



                                  il crepito di scorze aspre e di pine,

                                     i sussulti dell’eco ultimi, il frale



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