Page 65 - Poemi conviviali
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XVI

                                                        L'ISOLA EEA

                                               E con la luce rosea dell'aurora
                                            s'avvide, ch'era l'isola di Circe.
                                            E disse a Femio, al molto caro Aedo:
                                               Terpiade Femio, vieni a me compagno
                                            con la tua cetra, ch'ella oda il tuo canto
                                            mortale, e tu l'eterno inno ne apprenda.
                                               E disse ad Iro, dispensier del cibo:
                                            Con gli altri presso il grigio mar tu resta,
                                            e mangia e bevi, ch'ella non ti batta
                                            con la sua verga, e n'abbi poi la ghianda
                                            per cibo, e pianga, sgretolando il cibo,
                                            con altra voce, o Iro non-più-Iro.
                                               Così diceva sorridendo, e mosse
                                            col dolce Aedo, per le macchie e i boschi,
                                            e vide il passo donde l'alto cervo
                                            d'arboree corna era disceso a bere:
                                            Ma non vide la casa alta di Circe.
                                               Or a lui disse il molto caro Aedo:
                                            C'è addietro. Una tempesta è il desiderio,
                                            ch'agli occhi è nube quando ai piedi è vento.
                                               Ma il luogo egli conobbe, ove gli occorse
                                            il dio che salva, e riconobbe il poggio
                                            donde strappò la buona erba, che nera
                                            ha la radice, e come latte il fiore.
                                            E non vide la casa alta di Circe.
                                               Or a lui disse il molto caro Aedo:
                                            C'è innanzi. La vecchiezza è una gran calma,
                                            che molto stanca, ma non molto avanza.
                                               E proseguì pei monti e per le valli,

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