Page 70 - Poemi conviviali
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Salirono essi, e in fila alle scalmiere
                                            facean coi remi biancheggiare il flutto.
                                            E giunti presso, videro sul mare,
                                            in una punta, l'antro, alto, coperto
                                            di molto lauro, e v'era intorno il chiuso
                                            di rozzi blocchi, e lunghi pini e quercie
                                            altochiomanti. E il vecchio Eroe parlava:
                                               Là prendiam terra, ch'egli dal remeggio
                                            non ci avvisti; ch'a gli orbi occhio è l'orecchio;
                                            e non ci avventi un masso, come quello
                                            che troncò in cima di quel picco nero,
                                            e ci scagliò. Rimbombò l'onda al colpo.
                                               Ed accennava un alto monte, tronco
                                            del capo, che sorgeva solitario.



                                                            XIX

                                                         IL CICLOPE

                                               Ecco: ai compagni disse di restare
                                            presso la nave e di guardar la nave.
                                            Ed egli all'antro già movea, soletto,
                                            per lui vedere non veduto, quando
                                            parasse i greggi sufolando al monte.
                                            Ora all'Eroe parlava Iro il pitocco:
                                               Ben verrei teco per veder quell'uomo
                                            che tanto mangia, e portar via, se posso,
                                            di sui cannicci, già scolati i caci,
                                            e qualche agnello dai gremiti stabbi.
                                            Poi ch'Iro ha fame. E s'ei dentro ci fosse,
                                            il gran Ciclope, sai ch'Iro è veloce
                                            ben che non forte; è come Iri del cielo
                                            che va sul vento con il piè di vento.

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