Page 74 - Poemi conviviali
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cercar l'agnello o rintracciare il becco.
                                            Per chi non ebbe un tetto mai, pastore,
                                            quest'antro è buono. Io ti sarò garzone.



                                                            XXI

                                                         LE SIRENE

                                               Indi più lungi navigò, più triste.
                                            E stando a poppa il vecchio Eroe guardava
                                            scuro verso la terra de' Ciclopi,
                                            e vide dal cocuzzolo selvaggio
                                            del monte, che in disparte era degli altri,
                                            levarsi su nel roseo cielo un fumo,
                                            tenue, leggiero, quale esce su l'alba
                                            dal fuoco che al pastore arse la notte.
                                            Ma i remiganti curvi sopra i remi
                                            vedeano, sì, nel violaceo mare
                                            lunghe tremare l'ombre dei Ciclopi
                                            fermi sul lido come ispidi monti.
                                            E il cuore intanto ad Odisseo vegliardo
                                            squittiva dentro, come cane in sogno:
                                               Il mio sogno non era altro che sogno;
                                            e vento e fumo. Ma sol buono è il vero.
                                               E gli sovvenne delle due Sirene.
                                            C'era un prato di fiori in mezzo al mare.
                                            Nella gran calma le ascoltò cantare:
                                               Ferma la nave! Odi le due Sirene
                                            ch'hanno la voce come è dolce il miele;
                                            ché niuno passa su la nave nera
                                            che non si fermi ad ascoltarci appena,
                                            e non ci ascolta, che non goda al canto,
                                            né se ne va senza saper più tanto:

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