Page 63 - Poemi conviviali
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e le due coscie si percosse e pianse.
                                               E sorridendo il vecchio Eroe gli disse:
                                            Soffri. Hai qui tetto e letto, e orzo e vino.
                                            Sii nella nave il dispensier del cibo,
                                            e bevi e mangia e dormi, Iro non-Iro.



                                                            XV


                                                       LA PROCELLA

                                               E sopra il flutto nove dì la nave
                                            corse sospinta dal remeggio alato,
                                            e notte e giorno, ché Odisseo due schiere
                                            dinumerò degl'incliti compagni;
                                            e l'una al sonno e l'altra era alla voga.
                                            Nel decimo l'aurora mattiniera
                                            a un lieve vento dispergea le rose.
                                            Ei dalla scassa l'albero d'abete
                                            levò, lo congegnò dentro la mastra,
                                            e con drizze di cuoio alzò la vela,
                                            ben torto, e saldi avvinse alle caviglie
                                            di prua gli stragli, ma di poppa i bracci.
                                            E il vento urtò la vela in mezzo, e il flutto
                                            rumoreggiava intorno alla carena.
                                            E legarono allora anche le scotte
                                            lungo la nave che correa veloce:
                                            e pose in mezzo un'anfora di vino
                                            Iro il pitocco, ed arrancando intorno
                                            lo ministrava ai marinai seduti;
                                            e sorse un riso. E nove dì sul flutto
                                            li resse in corsa il vento e il timoniere.
                                            Nel decimo tra nubi era l'aurora,
                                            e venne notte, ed una aspra procella

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