Page 59 - Poemi conviviali
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color di fiamma nel ben chiuso doglio,
che l'uno è sangue e l'altro a noi midollo.
E spalmaste la pece alla carena,
ch'è come l'olio per l'ignudo atleta;
e portaste le gomene che serpi
dormono in groppo o sibilano ai venti;
e toglieste le pietre, anche portaste
l'aerea vela; alla dormente nave,
che sempre sogna nel giacere in secco,
portaste ognun la vostra ala di remo;
e ora dunque alla ben fatta nave
che manca più, vecchi compagni? Al mare
la vecchia nave: amici, ecco il timone.
Così parlò tra il sussurrìo dell'onde.
XIII
LA PARTENZA
Ed ecco a tutti colorirsi il cuore
dell'azzurro color di lontananza;
e vi scorsero l'ombra del Ciclope
e v'udirono il canto della Maga:
l'uno parava sufolando al monte
pecore tante, quante sono l'onde;
l'altra tessea cantando l'immortale
sua tela così grande come il mare.
E tutti al mare trassero la nave
su travi tonde, come su le ruote;
e avvinsero gli ormeggi ad un lentisco
che verzicava sopra un erto scoglio;
e già salito, il vecchio Eroe nell'occhio
fece passar la barra del timone;
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