Page 55 - Poemi conviviali
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solo di scotte un marinaio, un vecchio
                                            dagli occhi rossi. Or chi la tocca? Il vento.
                                               Or all'Aedo il vecchio Eroe rispose:
                                            Terpiade Femio, e me vecchiezza offese
                                            e te: ché tolse ad ambedue piacere
                                            ciò che già piacque. Ma non mai che nuova
                                            non mi paresse la canzon più nuova
                                            di Femio, o Femio; più nuova e più bella:
                                            m'erano vecchie d'Odisseo le gesta.
                                            Sonno è la vita quando è già vissuta:
                                            sonno; ché ciò che non è tutto, è nulla.
                                            Io, desto alfine nella patria terra,
                                            ero com'uomo che nella novella
                                            alba sognò, né sa qual sogno, e pensa
                                            che molto è dolce a ripensar qual era.
                                            Or io mi voglio rituffar nel sonno,
                                            s'io trovi in fondo dell'oblio quel sogno.
                                            Tu verrai meco. Ma mi narra il vero:
                                            qual canto ascolti, di qual dolce aedo?
                                            Ch'io non so, nella scabra isola, che altri
                                            abbia nel cuore inseminati i canti.
                                               E il vecchio Aedo al vecchio Eroe rispose:
                                            Questo, di questo. Un nicchio vile, un lungo
                                            tortile nicchio, aspro di fuori, azzurro
                                            di dentro, e puro, non, Eroe, più grande
                                            del nostro orecchio; e tutto ha dentro il mare,
                                            con le burrasche e le ritrose calme,
                                            coi venti acuti e il ciangottìo dell'acque.
                                            Una conchiglia, breve, perché l'oda
                                            il breve orecchio, ma che il tutto v'oda;
                                            tale è l'Aedo. Pure a te non piacque.
                                               Con un sorriso il vecchio Eroe rispose:
                                            Terpiade Femio, assai più grande è il mare!



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