Page 50 - Poemi conviviali
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opera sua nell'isola deserta.
                                            Su la decimottava alba la zattera
                                            egli sentì brusca salire al vento
                                            stridulo; e l'uomo su la barca solo
                                            era, e sola la barca era sul mare:
                                            soli con qualche errante procellaria.
                                            E di là donde tralucea già l'alba
                                            ora appariva una catena fosca
                                            d'aeree nubi, e torbide a prua l'onde
                                            picchiavano; ecco e si sventò la vela.
                                               E l'uomo allora udì di contro un canto
                                            di torte conche, e divinò che dietro
                                            quelle il nemico, il truce dio del mare,
                                            venìa tornando ai suoi cerulei campi.
                                            Lui vide, e rise il dio con uno schianto
                                            secco di tuono che rimbombò tetro;
                                            e venne. Udiva egli lo sciabordare
                                            delle ruote e il nitrir degli ippocampi.
                                            E volavano al cielo alto le schiume
                                            dalle lor bocche masticanti il morso;
                                            e l'uragano fumido di sghembo
                                            sferzava lor le groppe di serpente.
                                            Soli nel mare erano l'uomo e il nume
                                            e il nume ergeva su l'ondate il torso
                                            largo, e scoteva il gran capo; e tra il nembo
                                            folgoreggiava il lucido tridente.
                                               E il Laertiade al cuore suo parlava,
                                            ch'altri non v'era; e sotto avea la barra.

                                                            VIII

                                                        LE RONDINI


                                               E per nove anni egli aspettò la morte

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