Page 49 - Poemi conviviali
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La nave con uno schioccar di tela
                                            correa da sé nella stellata notte,
                                            e prendean sonno i marinai su i banchi,
                                            e lei portava il vento e il timoniere.
                                            L'Eroe giaceva in un'irsuta pelle,
                                            sopra coperta, a poppa della nave,
                                            e, dietro il capo, si fendeva il mare
                                            con lungo scroscio e subiti barbagli.
                                            Egli era fisso in alto, nelle stelle,
                                            ma gli occhi il sonno gli premea, soave,
                                            e non sentiva se non sibilare
                                            la brezza nelle sartie e nelli stragli.
                                               E la moglie appoggiata all'altro muro
                                            faceva assiduo sibilare il fuso.



                                                            VII

                                                        LA ZATTERA

                                               E gli dicea la veneranda moglie:
                                            Divo Odisseo, mi sembra oggi quel giorno
                                            che ti rividi. Io ti sedea di contro,
                                            qui, nel mio seggio. Stanco eri di mare,
                                            eri, divo Odisseo, sazio di sangue!
                                            Come ora. Muto io ti vedeva al lume
                                            del focolare, fissi gli occhi ingiù.
                                               Fissi in giù gli occhi, presso la colonna,
                                            egli taceva: ché ascoltava il cuore
                                            suo che squittiva come cane in sogno.
                                            E qualche foglia d'ellera sul ciocco
                                            secco crocchiava, e d'uno stizzo il vento
                                            uscìa fischiando; ma l'Eroe crocchiare
                                            udiva un po' la zattera compatta,

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