Page 54 - Poemi conviviali
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che verri impingua, negli stabbi, e capre?
                                            cui molto odora nei canestri il pane?
                                            Non forse il senno d'Odisseo qui regge,
                                            che molto errò, molto in suo cuor sofferse?
                                            e fu pitocco e malvestito anch'esso.
                                            Non sai la casa dal sublime tetto,
                                            del Laertiade fulgido Odisseo?



                                                             X

                                                      LA CONCHIGLIA

                                               Il malvestito non volgeva il capo
                                            dal mare alterno, ed al ricurvo orecchio
                                            teneva un'aspra tortile conchiglia,
                                            come ascoltasse. Or all'Eroe rispose:
                                               O Laertiade fulgido Odisseo,
                                            so la tua casa. Ma non io pitocco
                                            querulo sono, poi che fui canoro
                                            eroe, maestro io solo a me. Trovai
                                            sparsi nel cuore gl'infiniti canti.
                                            A te cantai, divo Odisseo, da quando
                                            pieno di morti fu l'umbratile atrio,
                                            simili a pesci quali il pescatore
                                            lasciò morire luccicando al sole.
                                            E vedo ancor le schiave moriture
                                            terger con acqua e con porose spugne
                                            il sangue, e molto era il singulto e il grido.
                                            A te cantavo, e tu bevendo il vino
                                            cheto ascoltavi. E poi t'increbbe il detto
                                            minor del fatto. Ascolto or io l'aedo,
                                            solo, in silenzio. Ché gittai la cetra,
                                            io. La raccolse con la mano esperta

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