Page 45 - Poemi conviviali
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nell'alta casa, o, se ti piace, solca
                                            ora la terra, dopo arata l'onda.
                                               Questo era canto che rodeva il cuore
                                            del timoniere, che volgea la barra
                                            verso un approdo, e tedio avea dell'acqua;
                                            ché passavano, agli uomini gridando
                                            giunto il maltempo, venti nevi pioggie,
                                            e lo sparire delle stelle buone;
                                            e tra le nubi esse con fermo cuore,
                                            gittando rauche grida alla burrasca,
                                            andavano, e coi remi battean l'aria.




                                                             IV

                                                    LE GRU GUERRIERE

                                               Dicean, Dormi, al nocchiero, Ara, al villano,
                                            di su le nubi, le raminghe gru.
                                               Ara: la stanga dell'aratro al giogo
                                            lega dei bovi; ché tu n'hai, ben d'erbe
                                            sazi, in capanna, o figlio di Laerte.
                                            Fatti col cuoio d'un di loro, ucciso,
                                            un paio d'uose, che difenda il freddo,
                                            ma prima il dentro addenserai di feltro;
                                            e cucirai coi tendini del bove
                                            pelli de' primi nati dalle capre,
                                            che a te dall'acqua parino le spalle;
                                            e su la testa ti porrai la testa
                                            d'un vecchio lupo, che ti scaldi, e i denti
                                            bianchi digrigni tra il nevischio e i venti.
                                            Arare il campo, non il mare, è tempo,
                                            da che nel cielo non si fa vedere
                                            più quel branchetto delle sette stelle.

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