Page 48 - Poemi conviviali
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                                                             IL FUSO AL FUOCO

                                               E per nove anni ogni anno udì la voce,
                                            di su le nubi, delle gru raminghe
                                            che diceano, Ara, che diceano, Dormi;
                                            ed alternando squilli di battaglia
                                            coi remi in lunghe righe battean l'aria:
                                            mentre noi guerreggiamo, ara, o villano;
                                            dormi, o nocchiero, noi veleggeremo.
                                            E il canto il cuore dell'Eroe mangiava,
                                            chiuso alle genti come un aratore
                                            cui per sementa mancano i due bovi.
                                            Sedeva al fuoco, e la sua vecchia moglie,
                                            la bene oprante, contro lui sedeva,
                                            tacita. E per le fauci del camino
                                            fuligginose, allo spirar de' venti
                                            umidi, ardeano fisse le faville;
                                            ardean, lievi sbraciando, le faville
                                            sul putre dorso dei lebeti neri.
                                            Su quelle intento si perdea con gli occhi
                                            avvezzi al cielo il corridor del mare.
                                            E distingueva nel sereno cielo
                                            le fuggitive Pleiadi e Boote
                                            tardi cadente e l'Orsa, anche nomata
                                            il Carro, che lì sempre si rivolge,
                                            e sola è sempre del nocchier compagna.
                                               E il fulgido Odisseo dava la vela
                                            al vento uguale, e ferme avea le scotte,
                                            e i buoni suoi remigatori stanchi
                                            poneano i remi lungo le scalmiere.

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