Page 60 - Poemi conviviali
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e stette in piedi sopra la pedagna.
Era seduto presso lui l'Aedo.
E con un cenno fece ai remiganti
salir la nave ed impugnare il remo.
Egli tagliò la fune con la scure.
E cantava un cuculo tra le fronde,
cantava nella vigna un potatore,
passava un gregge lungo su la rena
con incessante gemere d'agnelli,
ricciute donne in lavatoi perenni
batteano a gara i panni alto cianciando
e dalle case d'Itaca rupestre
balzava in alto il fumo mattutino.
E i marinai seduti alle scalmiere
facean coi remi biancheggiar il flutto.
E Femio vide sopra un alto groppo
di cavi attorti la vocal sua cetra,
la cetra ch'egli avea gittata, e un vecchio
dagli occhi rossi lieto avea raccolta
e portata alla nave, ai suoi compagni;
ed era a tutti, l'aurea cetra, a cuore,
come a bambino infante un rondinotto
morto, che così morto egli carezza
lieve con dita inabili e gli parla,
e teme e spera che gli prenda il volo.
E Femio prese la sua cetra, e lieve
la toccò, poi, forte intonò la voga
ai remiganti. E quell'arguto squillo
svegliò nel cuore immemore dei vecchi
canti sopiti; e curvi sopra i remi
cantarono con rauche esili voci.
- Ecco la rondine! Ecco la rondine! Apri!
ch'ella ti porta il bel tempo, i belli anni.
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