Page 137 - Poemi conviviali
P. 137

ALEXANDROS


                                                             I

                                            - Giungemmo: è il Fine. O sacro Araldo, squilla!
                                            Non altra terra se non là, nell'aria,
                                            quella che in mezzo del brocchier vi brilla,

                                            o Pezetèri: errante e solitaria
                                            terra, inaccessa. Dall'ultima sponda
                                            vedete là, mistofori di Caria,

                                            l'ultimo fiume Oceano senz'onda.
                                            O venuti dall'Haemo e dal Carmelo,
                                            ecco, la terra sfuma e si profonda

                                            dentro la notte fulgida del cielo.


                                                             II

                                            Fiumane che passai! voi la foresta
                                            immota nella chiara acqua portate,
                                            portate il cupo mormorìo, che resta.


                                            Montagne che varcai! dopo varcate,
                                            sì grande spazio di su voi non pare,
                                            che maggior prima non lo invidïate.


                                            Azzurri, come il cielo, come il mare,
                                            o monti! o fiumi! era miglior pensiero
                                            ristare, non guardare oltre, sognare:


                                            il sogno è l'infinita ombra del Vero.



                                                            137
   132   133   134   135   136   137   138   139   140   141   142