Page 128 - Poemi conviviali
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ma, più certo, salubri erbe, ché un cespo
                                            svelgendo allora da un sassoso poggio,
                                            le vecchie rughe egli facea più tante.

                                               Ora gli stette agli omeri Panthide,
                                            non anco visto, immobile, col fascio
                                            dei lunghi steli dietro il dorso; e l'altro
                                            sentì che un'ombra gli pungea la nuca;
                                            e si voltò celando la mannella
                                            della sua messe. Ma con un sorriso
                                            a lui mostrò la sua Panthide, e disse:
                                            «Oh!» disse «vedo. Non è crespo aneto,
                                            Lachon, per un convito; non è mirto;
                                            né cumino né molle appio palustre...»
                                            Erano cauli con, nel gambo, rosse
                                            chiazze e con bianchi fiorellini, in cima.
                                            E Lachon interruppe: «Ospite, il Tempo,
                                            che viene scalzo, all'uno e all'altro è giunto,
                                            della cicuta; come è patria legge:
                                            CHI NON PUÒ BENE, MALE IN CEO NON VIVA.»
                                            Disse Panthide: «Ricordiamo il detto
                                            dell'usignolo che di miele ha il canto,
                                            dell'isolana ape canora: Il cielo
                                            alto non si corrompe, non marcisce
                                            l'acqua del mare... L'uomo oltre passare
                                            non può vecchiezza e ritrovare il fiore
                                            di gioventù.» «Noi ritroviamo il fiore
                                            della cicuta!» con un riso amaro
                                            Lachon riprese, e poi soggiunse: «Un fascio
                                            coglierne, tutto in un sol dì, per vecchi,
                                            ospite, è grave. Oh! non ha senno l'uomo!
                                            Sin dalla lieta gioventù va colto,
                                            un gambo al giorno, il fiore della morte!»



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