Page 123 - Poemi conviviali
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I GEMELLI



                                               Che sente il fiore cui la molle forza
                                            di vita svolge i petali del boccio?
                                            Quel che sentiva allora la fanciulla,
                                            che si svolgea dal calice più bianca
                                            e più sottile, il collo così lasso,
                                            che lo piegava l'occhio di sua madre.
                                            La neve già struggeva, ma non tutta:
                                            se ne vedeva qua e là sui monti.
                                            Spuntava l'erba, verdicava il salcio,
                                            e ravvenate ora mescean le polle.
                                            Era sui monti, era a bacìo la neve
                                            ancora: ella si fece anche più bianca
                                            e più sottile: un pianto nella casa
                                            sonò: poi, la fanciulla era sparita.


                                               E il suo gemello la richiese al padre
                                            meditabondo. Egli accennò lontano.
                                            E la richiese alla soletta madre,
                                            che gli sorrise, e lacrimò più tanto.
                                            «Sappi: è nel prato asfòdelo... C'è bello...
                                            Lieta, sebbene senza il suo gemello...
                                            No, non è sola, ma tra un fitto sciame...
                                            Un fiore hanno alla sete ed alla fame...
                                            Sì: tu ci andrai... Sì: la vedrai... tra giorni...
                                            Resta con me! s'ora ci vai, non torni!»
                                            Ma il giovinetto andò per prati e boschi,
                                            sempre cercando. Un giorno seguì l'api
                                            a un prato, le ronzanti api ad un fonte.
                                            Nel fonte ritrovò la sua sorella.



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