Page 122 - Poemi conviviali
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s'aprì. N'usciva con singhiozzi e pianti
                                            un vecchio, un giovinetto, altri poi molti
                                            tristi gemendo. E dall'inconscie dita
                                            il filo uscì con un lieve urto a Gryllo:
                                            e il sacro uccello della notte in alto
                                            si sollevò con muto volo d'ombra.
                                            E i compagni del morto ed i fanciulli
                                            scosse un subito fremito, uno strillo
                                            di sopra il tetto, Kikkabau... dall'alto,
                                            Kikkabau... di più alto, Kikkabau...
                                            dal cielo azzurro dove ardean le stelle.
                                            E disse alcuno, udendo il fausto grido
                                            della civetta: «Con fortuna buona!»





































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