Page 40 - Lo scarabeo d'oro
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preciso nel quale la pergamena è caduta in mio posses-
           so, perché le circostanze mi hanno singolarmente im-
           pressionato.
              «Senza dubbio mi terrete per un sognatore, ma avevo
           già stabilito una specie di connessione. Avevo unito due
           anelli di una lunga catena. Una barca arenata sulla costa,
           e non lontano una pergamena,  non già una carta, con
           l’immagine di un teschio. Naturalmente voi domandere-
           te: “dove sta il rapporto?” E io risponderò che il teschio
           è l’emblema ben noto dei pirati. In tutti i loro combatti-
           menti inalberano sempre la bandiera col teschio.
              «Ho detto che si trattava di un pezzo di pergamena e
           non di carta. La pergamena è durevole, quasi indistrutti-
           bile. È raro che si affidino alla pergamena cose di poca
           importanza, poiché risponde assai meno bene della carta

           agli scopi piú consueti della scrittura e del disegno.
           Questa riflessione investiva di un senso singolare – non
           privo di un certo rilievo – quel teschio. Né mancai di os-
           servare la forma della pergamena. Sebbene uno degli
           angoli fosse stato distrutto da qualche accidente, si pote-
           va ancora vedere che la forma originale era bislunga.
           Era proprio una di quelle strisce che possono venire
           scelte per una memoria, per annotare qualche cosa da
           essere conservato a lungo e con cura.»
              — Ma — interruppi io — voi dite che il teschio sulla
           pergamena non c’era quando disegnaste lo scarabeo.
           Come potevate dunque stabilire un rapporto fra la barca
           e il teschio, poiché questo, lo ammettete voi stesso, deve
           essere stato disegnato (Dio sa come e da chi) in un pe-


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