Page 39 - Lo scarabeo d'oro
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piter con la sua cautela abituale, prima di prenderlo, es-
sendo quello volato verso di lui, cercò intorno a sé una
foglia o qualche cosa del genere da adoperare per impa-
dronirsene. Fu in quel momento che i suoi occhi e anche
i miei caddero sul pezzetto di pergamena, che presi allo-
ra per carta. Era mezzo sepolto nella sabbia, con un an-
golo fuori. Presso al luogo in cui lo trovammo, osservai
i resti dello scafo di quel che sembrava la barca di salva-
taggio di una nave. Quei rottami di naufragio dovevano
esser lí da gran tempo, perché a mala pena vi si poteva
riconoscere la somiglianza con l’armatura di una barca.
«Jupiter dunque raccolse la pergamena, ci rinvoltò
l’insetto e me la consegnò. Poco dopo prendemmo il
cammino del ritorno e incontrammo il tenente G... Io gli
mostrai l’insetto, e lui mi pregò di lasciarglielo portare
al forte. Acconsentito che ebbi, egli se lo cacciò nel ta-
schino del panciotto senza la pergamena nella quale era
stato involtato e che io avevo continuato a tenere in
mano nel mentre l’ufficiale esaminava lo scarabeo. For-
se egli ebbe paura ch’io mutassi parere e giudicò pru-
dente assicurarsi anzitutto della sua preda; voi conoscete
il suo entusiasmo per tutti i soggetti che si riferiscono
alla storia naturale. In quel momento, senza pensarci,
devo essermi cacciato in tasca la pergamena.
«Vi ricordate che quando mi misi al tavolino per fare
uno schizzo dello scarabeo non trovai carta. Guardai nel
cassetto, non ce n’era neppure lí. Mi frugai nelle tasche,
sperando di cavarne una vecchia lettera, e mi trovai la
pergamena fra le dita. Vi narro minuziosamente il modo
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