Page 38 - Lo scarabeo d'oro
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l’effetto che producono questi casi. La mente si sforza
           di stabilire un rapporto, un seguito di causa ed effetto, e
           non essendone capace, subisce una specie di paralisi
           temporanea. Ma quando mi ripresi da codesto stupore, si
           formò in me, a grado a grado, una convinzione che mi
           colpí  ben altrimenti della coincidenza. Cominciai a ri-
           cordarmi distintamente, con certezza, che sulla perga-
           mena non vi era stato alcun disegno, quando avevo fatto
           il mio schizzo dello scarabeo. Ne acquistai la sicurezza
           assoluta, ricordandomi di averlo voltato e rivoltato per
           cercare il posto piú pulito. Se il teschio fosse stato visi-
           bile, non avrei potuto fare a meno di notarlo. Ecco vera-
           mente un mistero che mi sentivo incapace di spiegare;
           ma anche in quel primo momento, parve che balenasse
           nei piú profondi e segreti angoli del mio intelletto il lie-

           ve bagliore come di lucciola della concezione embriona-
           le di quella verità, di cui la nostra avventura della scorsa
           notte ci ha condotto alla magnifica dimostrazione. Mi
           levai subito e, riposta la pergamena in un posto sicuro,
           rimandai ogni ulteriore riflessione a quando fossi rima-
           sto solo.
              «Appena voi ve ne foste andato e Jupiter si fu addor-
           mentato bene, mi misi ad esaminare la cosa con metodo.
           Prima di tutto considerai il modo col quale la pergamena
           era capitata fra le mie mani. Il punto dove avevamo sco-
           perto lo scarabeo si trovava sulla costa di terraferma e a
           un miglio circa a occidente dell’isola, ma poco piú sopra
           del livello dell’alta marea. Quando lo acchiappai, l’in-
           setto mi morsicò crudelmente e io lo lasciai cadere. Ju-


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