Page 35 - Lo scarabeo d'oro
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Il baule era pieno fino all’orlo: e impiegammo tutta la
giornata e la massima parte della nottata seguente a far
l’inventario di ciò che conteneva. Non c’era nessun or-
dine tutto era stato ammucchiato là dentro alla rinfusa.
Quando ebbimo classificato accuratamente ogni cosa, ci
trovammo in possesso di una fortuna che sorpassava le
nostre previsioni. Vi erano quattrocentomila dollari in
monete delle quali stimammo il valore il piú approssi-
mativamente possibile con le tavole del tempo. Non si
trovò un grammo di argento. Era tutto oro antico e di
una grande varietà: denaro francese, spagnolo e tedesco,
qualche ghinea inglese e qualche gettone di cui non ave-
vamo mai veduto esempio. Vi erano alcune monete
grandissime e pesantissime, cosí logorate che fu impos-
sibile decifrarne le iscrizioni. Non v’era nessuna moneta
americana. Trovammo piú difficile stimare i gioielli. I
diamanti – alcuni dei quali grossissimi e di una rara bel-
lezza – erano centodieci, e non uno piccolo; diciotto i
rubini di notevole lucentezza, trecentodieci gli smeraldi,
tutti assai belli, ventuno zaffiri e un opale. Le pietre era-
no state tutte divelte dalle loro legature e gettate alla rin-
fusa nel baule. Le legature che scegliemmo tra l’oro al
quale erano mescolate, parevano essere state pestate a
colpi di martello, come per impedirne il riconoscimento.
Oltre a tutto questo v’era una gran quantità d’ornamenti
in oro massiccio: quasi duecento anelli e orecchini; e
belle catene – trenta, se ben mi rammento –; ottantatré
crocifissi molto grandi e pesanti; cinque incensieri d’oro
d’un gran valore; una gigantesca cogoma da punch, d’o-
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