Page 15 - Lo scarabeo d'oro
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«Da quando vi ho veduto l’ultima volta, ho avuto di
           che esser molto preoccupato. Ho qualche cosa da dirvi,
           eppure non so come dirvelo, e nemmeno se ve lo debbo
           dire.
              «Da qualche giorno non sto bene e il mio buon vec-
           chio Jupiter mi secca in modo insopportabile con le sue
           benevoli attenzioni. Lo credereste? l’altro giorno aveva
           preparato un bel bastone per castigarmi di essere riusci-
           to a scappargli e di aver passato tutta la giornata, solus,
           sulla terraferma, fra le colline. Credo in verità che sol-
           tanto la mia cattiva cera mi abbia risparmiato una basto-
           natura.
              «Da quando ci siamo visti non ho aggiunto nulla alla
           mia collezione.
              «Se vi è possibile, in un modo o nell’altro, tornate

           con Jupiter.  Venite. Vorrei vedervi  stasera  per affari
           d’importanza. Vi assicuro che è cosa della piú alta im-
           portanza.
              «Sempre vostro                  William Legrand.»

              Nel tono di quel biglietto c’era qualche cosa che mi
           mise addosso un gran disagio. Il suo stile differiva assai
           dal solito di Legrand. Che cosa mai andava sognando?
           Quale nuova ubbia aveva preso possesso della sua men-
           te eccitabile? Quale affare della piú alta importanza po-
           teva egli aver mai da trattare? Quel che di lui raccontava
           Jupiter non dava nulla di buono da presagire. Temetti
           che il continuo peso delle disgrazie avesse, col tempo,
           scosso la ragione del mio amico. Senza piú un momento



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