Page 17 - Il pozzo e il pendolo
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gione. Era a un’altezza di trenta o quaranta piedi e co-
           struito in modo molto simile ai muri laterali. In uno dei
           suoi scompartimenti si vedeva dipinta una figura molto
           singolare che assorbì tutta la mia attenzione. Era la figu-
           ra del Tempo, come di solito viene rappresentato, salvo
           che, invece di una falce, teneva quello che a prima vista
           presi per l’immagine di un grosso pendolo, come se ne
           vedono negli orologi antichi. Vi era qualche cosa però
           nell’aspetto di quell’ordigno che mi portò ad esaminarlo
           con maggiore attenzione. Mentre lo guardavo diretta-
           mente di sotto in su (poiché si trovava proprio sopra di
           me) credetti di vederlo muoversi. Un momento dopo
           questa idea venne confermata. La sua oscillazione era
           corta e, naturalmente, lenta. Lo stetti a guardare per al-
           cuni minuti con una certa diffidenza e soprattutto con

           stupore. Stanco alla fine di seguirne il monotono movi-
           mento, abbassai gli occhi ad osservare gli altri oggetti
           della cella.
              Un leggero rumore attrasse la mia attenzione e, guar-
           dando l’impiantito, vidi alcuni enormi topi che lo attra-
           versavano. Erano usciti dal pozzo, che potevo scorgere
           alla mia destra, e ancora ne venivano fuori, lestamente,
           a frotte, con gli occhi voraci, attratti dall’odore della
           carne. Mi occorse non poca fatica e attenzione per tener-
           li lontani dal piatto.
              Poteva esser trascorsa mezz’ora, forse anche un’ora
           (poiché io non potevo tener calcolo del tempo che molto
           imperfettamente),   quando   alzai   di   nuovo   gli   occhi.
           Quello che vidi allora mi fece restare confuso e stupito.


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