Page 38 - I delitti della rue Morgue
P. 38

gliere i chiodi e di aprire le finestre.
              «Ma il mio esame fu un poco piú minuzioso, appunto
           per la ragione che vi ho data poc’anzi; sapevo trattarsi di
           un caso nel quale bisognava dimostrare che l’impossibi-
           lità era solo apparente.
              «Continuai a ragionare, cosí, a posteriori. Gli assassi-
           ni erano fuggiti da una di quelle finestre. Ciò ammesso,
           non potevano aver richiuso i telai dalla parte interna
           come erano stati trovati; questa considerazione, con la
           sua evidenza, ha messo fine alle ricerche della polizia in
           questo senso. Eppure i telai erano chiusi. Bisogna dun-
           que che si possano chiudere da sé. Non c’era modo di
           sfuggire a questa conclusione. Sono andato alla finestra
           libera; con qualche difficoltà ne ho ritirato il chiodo e ho
           provato ad aprire il telaio. Come mi aspettavo, ha resi-

           stito a tutti i miei sforzi. Dunque vi doveva essere, ora
           ne ero sicuro, una molla nascosta; e questo fatto, che ve-
           niva a corroborare le mie idee, mi convinse che le mie
           premesse almeno erano giuste, per quanto misteriose ap-
           parissero ancora le circostanze relative ai chiodi. Un
           esame minuzioso ben presto mise alla luce la molla se-
           greta, la toccai e, soddisfatto della mia scoperta, mi
           astenni dall’aprire il telaio.
              «Rimisi allora il chiodo al suo posto e l’esaminai con
           attenzione. Una persona che uscisse da quella finestra
           avrebbe potuto richiuderla e la molla avrebbe giocato,
           ma il chiodo non si sarebbe potuto rimetterlo a posto.
           Questa conclusione era chiara e restringeva di nuovo il
           campo delle mie investigazioni. Gli assassini dovevano


                                          38
   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43