Page 37 - I delitti della rue Morgue
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trovavano dalla parte interna. Guardiamo ora le canne
dei camini. Queste, che sono della larghezza ordinaria
sino a otto o dieci piedi al di sopra del focolare, diventa-
no piú in là, per tutta la loro lunghezza, cosí strette da
non lasciar passare un grosso gatto. Stabilita dunque as-
solutamente l’impossibilità di uscire nei modi suddetti,
non ci resta da pensare che alle finestre. Da quelle della
stanza sul davanti, non era possibile scappare senza es-
ser visti dalla folla della via. Gli assassini quindi devono
esser passati da quelle della stanza sul di dietro. Essendo
ora arrivati a quella conclusione per mezzo di irrefraga-
bili deduzioni, non è affar nostro, come ragionatori, di
rigettarla in ragione della sua impossibilità apparente.
Non ci resta perciò che dimostrare che tale apparente
impossibilità, in realtà non esiste.
«Nella camera in parola ci sono due finestre. Una non
è ingombrata da mobili ed è interamente visibile. La
parte piú bassa dell’altra è nascosta dalla spalliera del
letto che è pesantissimo e vi si trova addossato. La pri-
ma finestra fu trovata solidamente chiusa dalla parte in-
terna. Ha resistito a tutti gli sforzi di coloro che hanno
tentato di aprirla. A sinistra nel telaio era stato praticato
un foro, mediante un succhiello, e in esso conficcato un
grosso chiodo sin quasi alla testa. Esaminando l’altra fi-
nestra vi si è trovato un altro chiodo simile messo nello
stesso modo; e un vigoroso tentativo di aprirne il telaio
è parimenti rimasto infruttuoso. La polizia si è allora
pienamente convinta che l’uscita non si era potuta effet-
tuare da quella parte. E perciò si ritenne superfluo di to-
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