Page 34 - I delitti della rue Morgue
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camino come fu trovato; e poi la natura delle ferite ri-
scontrate sulla sua persona esclude definitivamente l’i-
dea del suicidio. L’assassinio dunque è stato commesso
da altri e le voci che tutti hanno udito disputare erano
appunto le voci di questi altri. Permettetemi ora di ri-
chiamare la vostra attenzione, non già su tutte le deposi-
zioni relative a queste voci, ma su quello che vi era di
singolare nelle deposizioni. Avete notato nulla di singo-
lare a tal riguardo?
Risposi osservando che, mentre tutti i testimoni anda-
vano d’accordo nel ritenere la voce grossa per quella di
un francese, sulla voce acuta vi era molto disaccordo.
– Codeste sono le deposizioni, – riprese Dupin – ma
non già la singolarità delle deposizioni. Non avete os-
servato nulla di singolare. Eppure vi era qualche cosa da
osservare. Tutti i testi, come avete rilevato, erano d’ac-
cordo sulla voce grossa. Ma a riguardo della voce acuta,
la cosa singolare consiste non già nel loro disaccordo,
ma nel fatto che nel provarsi a descriverla, un italiano,
un inglese, uno spagnolo, un olandese ne parlano come
della voce di uno straniero. Ognuno di loro è sicuro che
non era la voce di un suo compatriota. Ognuno la para-
gona non già alla voce di un individuo la cui lingua gli
sia familiare, ma proprio al contrario. Il francese suppo-
ne che sia la voce di uno spagnolo e anzi «avrebbe potu-
to distinguere qualche parola se avesse conosciuto lo
spagnolo». L’olandese afferma che era la voce di un
francese, ma troviamo che il teste, «non conoscendo il
francese, è stato interrogato per mezzo d’un interprete».
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