Page 30 - I delitti della rue Morgue
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lo stesso astro di Venere dal firmamento, fissandolo
troppo a lungo, in modo troppo concentrato o in modo
troppo diretto.
«Per quel che riguarda questi assassinii, facciamo un
esame da noi, prima di formarci un’opinione. Un’in-
chiesta potrà procurarci qualche distrazione» (io trovai
bizzarra questa espressione, applicata al caso, ma non
dissi nulla) «senza contare che Lebon mi ha reso una
volta un servizio del quale non gli sono ingrato. Andre-
mo sul posto, ed esamineremo tutto coi nostri occhi. Co-
nosco G., il prefetto di Polizia, e non avremo difficoltà a
ottenere l’autorizzazione necessaria.»
Avuto il permesso, ci recammo subito in Rue Mor-
gue. Questa è una di quelle miserabili viuzze che con-
giungono la Rue Richelieu con la Rue Saint-Roch. Vi
arrivammo di pomeriggio tardi, essendo quel quartiere
molto lontano da quello nel quale abitavamo noi. Tro-
vammo subito la casa, perché vi erano ancora molte per-
sone che con una curiosità senza scopo ne guardavano
gli scuri chiusi dal marciapiede opposto. Era una casa
come ce n’è tante a Parigi, con un grande androne a lato
del quale si vedeva uno sgabuzzino a vetri munito di
uno sportello mobile indicante una loge de concierge.
Prima di entrare percorremmo tutta la via; piegammo in
una traversa e, dopo un’altra svolta, riuscimmo sul di
dietro dello stabile. Intanto Dupin andava osservando
tutto il vicinato, come anche la casa, con una attenta mi-
nuziosità della quale non riuscivo a spiegarmi lo scopo.
Tornando sui nostri passi, fummo di nuovo davanti
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