Page 26 - I delitti della rue Morgue
P. 26
parole. Quella acuta era di un inglese; di questo è sicuro.
Non conosce l’inglese ma giudica dall’intonazione.
«Alberto Montani, confettiere, depone di essere stato
fra i primi a salir la scala. Ha udito le voci. Quella rude
era di un francese. Distinse varie parole. Chi parlava pa-
reva far rimostranze. Non ha potuto capire le parole del-
la voce acuta. Parlava rapidamente e a scatti. Crede che
fosse la voce di un russo. Conferma le deposizioni dei
testimoni precedenti. Lui è nato in Italia. Non ha mai
parlato con un russo.
«Vari testi, nuovamente interrogati, affermano ora che
i caminetti in tutte le stanze del quarto piano erano trop-
po stretti per dar passaggio a un essere umano. Quando
hanno parlato di spazzacamini volevano riferirsi a quel-
le spazzole cilindriche speciali di cui si servono gli
spazzacamini. Quelle spazzole furono fatte passare dal-
l’alto in basso in tutte le canne di camino della casa.
Non vi è nessun passaggio sul di dietro dal quale poter
scendere mentre la gente saliva le scale. Il corpo di Ma-
demoiselle L’Espanaye era stato cacciato cosí solida-
mente dentro il camino che, per tirarlo giú, occorse la
forza di quattro o cinque testimoni insieme.
«Paul Dumas, medico, depone di essere stato chiama-
to all’alba per esaminare i cadaveri. Giacevano ambedue
sul saccone del letto, nella camera dove era stata trovata
Mademoiselle L’Espanaye. Il corpo della signorina pre-
sentava molte contusioni ed escoriazioni, che sono giu-
stificate a sufficienza dal modo in cui era stato spinto
nella canna del camino. La gola era singolarmente scor-
26