Page 21 - I delitti della rue Morgue
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sembravano andare di buonissimo accordo; erano affe-
           zionatissime l’una all’altra. Erano buone clienti, pagava-
           no bene. Relativamente al loro genere di vita e ai loro
           mezzi, non può dir nulla. Crede che Madame L’Espa-
           naye per vivere dicesse la buona ventura. Però aveva
           fama di possedere del denaro. Non ha mai incontrato
           nessuno in casa quando veniva a riportare o a prendere
           la biancheria. Era sicura che le L’Espanaye non avevano
           persone di servizio. Pareva che, di  tutta la casa, sola-
           mente il quarto piano fosse ammobiliato.
              «Pierre Moreau, tabaccaio, depone di aver fornito
           abitualmente piccole quantità di tabacco, anche da fiuto,
           a Madame L’Espanaye, per quasi quattro anni. È nato
           nel quartiere e vi ha sempre dimorato. La defunta e sua
           figlia occupavano da oltre sei anni la casa nella quale

           furono ritrovate cadaveri. Prima vi aveva abitato un gio-
           ielliere che subaffittava gli appartamenti superiori a va-
           rie persone. La casa era di proprietà di Madame L’Espa-
           naye. Questa si era stancata del modo col quale il suo
           inquilino abusava dell’ambiente, e vi era venuta ad abi-
           tare lei stessa, rifiutando di affittarne anche una parte.
           La vecchia signora era rimbambita. Il teste aveva veduto
           la figlia cinque o sei volte nei sei anni. Conducevano
           una vita ritiratissima ma pareva che fossero ben provvi-
           ste di mezzi. Aveva sentito dire dai vicini che Madame
           L. diceva la buona ventura, ma non lo credeva. Non
           aveva veduto varcar la soglia di quella porta che una o
           due volte da un fattorino e otto o dieci volte da un medi-
           co.


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