Page 19 - I delitti della rue Morgue
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si arrivò al secondo pianerottolo, anche questi rumori
erano cessati e tutto era perfettamente tranquillo. I vicini
si sparsero frettolosamente di stanza in stanza. Giunti in
una vasta camera situata sul di dietro al quarto piano
(della quale si dovette forzare la porta, perché era chiusa
a chiave internamente), si presentò uno spettacolo che
colpí i presenti di terrore e di meraviglia insieme.
«La stanza era nel piú grande disordine; i mobili
spezzati e sparsi in tutte le direzioni. Vi era un letto, i
materassi del quale erano stati tolti e gettati nel mezzo
dell’impiantito.
«Su una sedia giaceva un rasoio intinto di sangue. Sul
camino due o tre lunghe e grosse trecce di capelli grigi
che sembravano essere state strappate violentemente
dalle radici. Sul pavimento si trovarono quattro napoleo-
ni d’oro, un orecchino di topazio, tre cucchiai d’argento,
tre piú piccoli di metallo “d’Algeri” e due sacchetti con-
tenenti circa quattromila franchi in oro. I tiretti di un
cassettone in un canto erano spalancati e, quantunque vi
si trovassero ancora molti oggetti, apparivano saccheg-
giati. Sotto i materassi (non sotto il letto) fu trovata una
piccola cassaforte di ferro. Era aperta, con la chiave an-
cora nella serratura. Non conteneva che poche vecchie
lettere e carte senza importanza.
«Nessuna traccia di Madame L’Espanaye: si osservò
però una quantità insolita di fuliggine sul focolare; allo-
ra si cercò nel camino e (orribile a dirsi!) ne fu trovato il
cadavere della figlia, che era stato spinto, con la testa in
giú, a viva forza, fino a un bel tratto della stretta apertu-
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