Page 15 - I delitti della rue Morgue
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l’anima mia in questo modo. – In verità io ero anche piú
           stupito di quanto non fossi disposto a confessare.
              – È stato il fruttivendolo – rispose il mio amico – a
           farvi concludere che il ciabattino non ha la statura adatta
           per recitar la parte di Serse et id genus omne.
              – Il fruttivendolo! Voi mi stupite: io non conosco frut-
           tivendoli di sorta.
              – E l’uomo che ha urtato contro di voi, quando siamo
           entrati in questa via, sarà un quarto d’ora?...
              Mi ricordai allora che infatti nel passare dalla Rue
           C.... all’arteria principale in cui ci trovavamo in quel
           momento, un fruttivendolo con un gran canestro di mele
           sul capo mi aveva, urtandomi, quasi buttato per terra;
           ma che rapporto avesse questo fatto con Chantilly, non
           riuscivo a capir in nessun modo.

              Nel mio amico Dupin non vi era la piú lontana traccia
           di ciarlataneria.
              – Vi spiegherò la cosa, – disse allora – e perché pos-
           siate comprendere tutto chiaramente, riprendiamo in pri-
           mo luogo il cammino delle vostre riflessioni, dal mo-
           mento in cui vi ho parlato sino all’incontro col fruttiven-
           dolo. Gli anelli principali di questa catena di pensieri
           sono Chantilly, Orione, il dottor Nichols, Epicuro, la
           Stereotomia, le lastre da selciato, il fruttivendolo.
              Son rari coloro che, in qualche momento della loro
           vita, non si siano divertiti a risalire i gradini per i quali
           certe conclusioni della loro mente erano state raggiunte.
           È un’occupazione che riesce spesso interessantissima; e
           chi fa la prova per la prima volta rimane stupito dell’in-


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