Page 10 - I delitti della rue Morgue
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no. Una parola casuale, involontaria, una carta che cade
           o si rovescia per caso, se viene raccolta con ansia o con
           noncuranza di nasconderla, il conto delle alzate e l’ordi-
           ne nel quale si succedono, l’imbarazzo, l’esitazione, la
           prontezza, la trepidazione; tutto, insomma, per la sua ca-
           pacità, in apparenza intuitiva, di percezione, tutto serve
           a denotare il vero stato delle cose. Cosí dopo i primi due
           o tre giri, egli è padrone del gioco di ognuno e butta
           ogni  carta con  perfetta  cognizione  di causa, proprio
           come se gli altri giocatori avessero scoperte le loro.
              La facoltà di analisi non deve essere confusa con la
           semplice   ingegnosità;   mentre   l’analista   è   necessaria-
           mente ingegnoso, l’uomo ingegnoso è spesso refrattario
           all’analisi. La facoltà costruttiva, o di combinare, per
           mezzo della quale l’ingegnosità si manifesta in genere, e

           alla quale i frenologi (secondo me, a torto) assegnano un
           organo a parte, supponendola una facoltà primordiale, si
           è cosí di frequente riscontrata in esseri la cui intelligen-
           za confinava con l’idiozia, da attirare l’attenzione gene-
           rale degli scrittori di psicologia. Fra l’ingegnosità e la
           capacità analitica vi è in realtà una differenza assai piú
           grande che fra la fantasia e l’immaginazione, epperò di
           un carattere strettamente analogo; per cui si troverà che
           l’uomo ingegnoso è sempre ricco di fantasia, ma che
           l’uomo veramente d’immaginazione non può essere che
           un analista.
              Ed ecco ora un racconto che potrà apparire al lettore
           quasi in luce di commento alle proposizioni teoriche qui
           sopra enunciate.


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